Josyel | Notti di versi insonni 🧜

Abbiamo scelto 3 poesie dalla raccolta edita dal titolo Notti di versi insonni della poetessa Josyel. 

Le poesie di Josyel rivelano un'attenzione viva per la natura, colta non solo come scenario esterno, ma come specchio intimo degli stati d'animo. Nei testi emerge una sensibilità che oscilla tra la contemplazione pacata e l'irruzione improvvisa delle forze primordiali.

In “Tregua del cuore” , la scrittura si affida a immagini limpide e luminose: la pioggia che cede spazio alle cicale, l'arcobaleno inteso come “autostrada di colore” e “scrigno di pirata”. Qui la poetessa trova nel paesaggio un rifugio, una parentesi di leggerezza che contrasta con l'inquietudine delle notti insonni. Lo stile è musicale, con ripetizioni (“la curva / la curva”) che amplificano il ritmo e creano un effetto meditativo. È una poesia che si muove tra fiaba e diario interiore.

Con “La voce boriosa del vento” , il tono cambia radicalmente: il vento diventa personaggio, quasi maschera teatrale, irriverente e invadente. La scelta di attribuirgli gesti umani – “sparpaglia le carte sul tavolo d'osteria”, “a sollevar sottane di donna” – dimostra una vena ironica e grottesca che svela la capacità di Josyel di trasformare il reale in scena. La lingua qui è più aspra, più diretta, più corporea: la natura smette di essere rifugio e diventa forza ostile, disturbante, perfino oscena.

Infine, in “Istantanea di un momento” , la poetessa riduce al minimo i segni e il movimento. È un testo sospeso, costruito sull'immobilità, in cui il silenzio pesa più delle parole. La falena, con il suo piccolo battito, spezza la fissità e introduce l'idea che anche l'elemento più fragile può mutare il corso delle cose. Qui Josyel dimostra un tratto vicino alla poesia orientale, nell'essenzialità e nell'arte di cogliere un frammento che contiene un mondo.

Nel complesso, la sua voce poetica appare in grado di muoversi su registri diversi – contemplativo, ironico, minimo – con una sensibilità sempre attenta ai segni della natura e alla loro risonanza interiore. La cifra di Josyel sta proprio in questo: nel far emergere dalle piccole cose, dagli eventi quotidiani e dai capricci del clima, la materia per un discorso poetico che sa essere intimo ma mai ripiegato, personale ma aperto al simbolo.

Achab di Nantucket


Tregua del Cuore


La pioggia lascia lo spazio

al seren frinire delle cicale

stasera.

Nell'arco del cielo

si curva

la curva

dell'arcobaleno,

autostrada di colore

foriera

di tesori nascosti.

Scrigno di pirata

ai piedi del suo ponte.


In lontananza belano

nuvole rotonde

di vello candore

e riecheggiano

nel vuoto dei miei pensieri,

che lascio andare

bradi

per gli erbosi pendii

del mio lieve vivere.


Non dormo la notte

ma la sera serena

acquieta il mio tremore.

***

La voce boriosa del vento


Sbuffa forte stanotte

il vento,

dà fiato alle trombe

il vecchio brontolone.

La bandiera tesa

in una mano,

il gonfalone

nell'altra.


Urla sbraita

sputo

sparpaglia le carte

sul tavolo d'osteria,

parlando con veemenza.


Mentre fischia

molesto

a sollevar sottane di donna

per strada.

***

Istantanea di un momento


Il volto incastrato

tra le mani a coppa,

seduta

mi fisso i piedi.


Una falena scompone

l'immobilità

del momento.


Josyel nasce all'anagrafe nel 1967 come Giuseppina Locatelli. Laureata in lingue e letterature orientali (Hindi), segue per tutta la vita percorsi artistici. Musica, design e scrittura sono le sue vocazioni. Nel 2020 scopre la poesia ispirata e non l'abbandona più. Attualmente appartiene a due collettivi di scrittori, organizza eventi musicali e letterari, è giurata in vari concorsi.

Friulana d'origine e Trentina di adozione, vive la montagna in tutte le sue sfumature e dalla Natura trae ispirazione.


Commenti

  1. Che bella voce poetica! Non la conoscevo. Grazie per questo spunto poetico! Viva la stiva!

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